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Cencelle

Tarquinia VT Lazio


Cencelle è un sito archeologico nel territorio del comune di Tarquinia (provincia di Viterbo), dove sono stati scavati i resti di una città medievale sorta alla metà del IX secolo e abbandonata in età moderna.

Secondo quanto riportato nel Liber Pontificalis, la città venne fondata da papa Leone IV il 15 agosto dell'anno 854 per dare una sede più sicura ai cittadini di Centumcellae (Civitavecchia) e alla relativa diocesi, essendo la città colpita dalle razzie dei Saraceni sulla costa tirrenica. Il papa secondo il suo biografo avrebbe dato alla nuova città il nome di Leopoli, ma in tutti gli atti si trova, nei primi secoli, il nome di Centumcellae - civitas o castrum centumcellensis, in seguito mutato in Centucelle - Cincelle - Cencelle.

La nuova città fu fondata su una diramazione della via Aurelia, su un'altura facilmente difendibile tra il fiume Mignone e il suo affluente Melledra, che era stata occupata anticamente anche dagli Etruschi. Al momento della fondazione furono costruite le mura cittadine, una prima chiesa, sede episcopale, con annesso cimitero e abitazioni in legno, successivamente sostituite da case e palazzi in muratura. La chiesa principale dedicata a San Pietro venne ricostruita più grande tra la fine dell'XI e gli inizi del XII secolo.

La città venne danneggiata dal terremoto del 1349 e gli edifici vennero successivamente restaurati. Decadde progressivamente e agli inizi del XV secolo le terre risultavano secondo le fonti "distrutte e inabitate". Nella seconda metà del Quattrocento l'area cittadina fu utilizzata nell'ambito dello sfruttamento delle miniere di allume dei monti della Tolfa    e nel Seicento fu probabilmente centro di un'azienda agricola.

Il sito è stato oggetto di campagne di scavo condotte dalla cattedra di archeologia medievale della Sapienza - Università di Roma di Letizia Pani Ermini a partire dal 1994, in collaborazione con diverse altre università e istituti di ricerca. Lo scavo è diretto da Francesca Romana Stasolla.

Lo scavo si è svolto nei seguenti settori:

  • I - case a schiera con bottega del fabbro
  • II - quartiere residenziale
  • III - quartiere artigianale presso la porta orientale
  • IV - struttura difensiva presso la porta occidentale
  • V - polo signorile e piazza centrale
  • VI-VII - polo religioso: chiesa e cimitero
  • VIII - quartiere residenziale in cima alla collina
  • IX - quartiere residenziale presso la cinta muraria

La città è delimitata da una mura con torri a pianta rettangolare, dotate di tre porte. Tra la porta occidentale e la porta orientale corre la via principale (via carraria). Al centro, verso la sommità della collina la strada si apre in una piazza (platea comunis) sulla quale si affacciano a sud la chiesa di San Pietro e a nord il palazzo civico.

La chiesa di San Pietro, che ne sostituiva una più piccola precedente, fu ricostruita in forme romaniche tra la fine dell'XI secolo e gli inizi del XII. Aveva un portale centrale e tre navate, concluse da tre absidi sporgenti dal muro perimetrale. La navata centrale era pavimentata con un pavimento in stile cosmatesco, quelle laterali a lastre di tufo. Il presbiterio era rialzato al di sopra della cripta. Nella navata destra si apriva il battistero, pavimentato in lastre marmoree che reimpiegavano elementi decorativi della chiesa precedente, con fonte battesimale ottagonale.